Graffiti Giornalino online | La moda negli anni ‘60
16331
single,single-post,postid-16331,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,side_area_uncovered_from_content,qode-theme-ver-7.9,wpb-js-composer js-comp-ver-4.9.1,vc_responsive
 

La moda negli anni ‘60

modelle-anni-60

03 Mag La moda negli anni ‘60

La moda è stata, e sempre sarà, l’arte del cambiamento e della vastità di brand, vestiti, accessori e stoffe che esistono ai giorni nostri, per poter andare a creare gli abiti che stiamo indossando proprio in questo momento. Ma sarà stato sempre così? Questa è la domanda che mi sono posta oggi e come non rispondere se non con uno degli anni in cui la moda ha visto il suo periodo di maggior splendore e rivoluzione? Ebbene sì, sto parlando proprio degli anni ‘60.

Essi sono il periodo delle minigonne, dove gambe e ginocchia erano in vista come non mai, inventate da Mary Quant, una sartina britannica, all’ interno della cui boutique le clienti le chiedevano di accorciare le gonne sempre di più.

Anche se visti con pregiudizio, si dice che i pantaloni iniziano a diventare un vero e proprio capo d’abbigliamento femminile, già usati negli anni ‘20, nello stile garçonne, solo in spiaggia o al mare e negli anni ‘30 come jeans.

Anche l’arte ha dato un grande contributo alla moda. Nascono così nuovi stili: pop art, minimalismo, hippy e futurismo.

La tendenza più rappresentativa del tempo, però, era sicuramente quella “Twiggy”, che riprende il nome dall’iconica modella inglese che divenne il nuovo ideale di bellezza degli anni ‘60. Lesley Hornby aveva sedici anni quando viene notata, mentre lavorava in un salone di bellezza, dal suo futuro compagno manager, che in quella ragazza esile e dagli occhi grandi intravede una bellezza diversa e attuale. Da qui nasce il famoso nome Twiggy che in italiano significa rametto e con cui viene ricordata tutt’oggi.

Il contesto storico, politico e sociale presenta molte somiglianze con il nostro, dove le persone utilizzano esagerate paillettes, colori e accessori per evadere da un mondo in cui gli eventi che viviamo hanno un grande impatto, motivo per il quale la futura collezione primavera/estate di questo 2022 si tuffa negli anni ‘60. Tornano le minigonne, tinteggiate da colori vivaci, abbinate con giacchetti corti. Gli abiti a trapezio, chiamati anche “ad a” per la loro forma, sfilano in passerella tinti di nero con qualche dettaglio colorato, accompagnati da collant vistosi e tacchi oppure da stivali in gomma per le giornate piovose. Infine accessori stravaganti ornano il look: maxi orecchini, occhiali da sole con montatura spessa e tacco basso alla Mary-Jane.

Mi piace la moda che richiama gli anni ‘60 perché è innovativa, colorata, originale nelle forme e diversa da quella in voga attualmente, molto monocromatica: ogni volta che guardo dalla finestra della mia camera, noto solo tanti piccoli puntini neri, quando la moda dovrebbe essere l’eleganza del farsi notare, dell’essere unici.

Ricciardi Simona IIC